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giovedì 5 ottobre 2017
Histamine, intestinal
inflammatory diseases and Low Histamine certified wine use
Istaminosi, malattie
infiammatorie intestinale ed utilizzo di vino certificato Low Histamine
Dr. Eugenio Franzero
Italian medical surgeon, expert in human nutrition, food intolerance, nutrigenomics.
Spec. Audiology. He explains the Istaminosi, inflammatory bowel disease and the use of certified wine Low Histamine
Dr. Eugenio Franzero
Medico chirurgo, esperto in nutrizione umana, intolleranze alimentari, nutrigenomica.
Spec. Audiologia. Ci spiega l'Istaminosi, malattie infiammatorie intestinale ed utilizzo di vino certificato Low Histamine
One of the problems in establishing the correlation between
histamine and colitis is to define, as a starting point, whether the first is
the cause or at least of the second or the opposite.
To date I do not think anyone can give a definite answer,
but we have a basic histologic basis from which to develop our reasoning: in
cases where we have a damage to the mucous membrane cells, this then in IBD
(Chron and RCUE) is even more evident.
In particular, the inflammatory role associated with
cellular immune response is evident.
We know that histamine is the chemical mediator of this
altered immune response state, and then the doubt is what we started from:
histamine is the cause or consequence of intestinal inflammatory diseases?
I prefer to leave the answer to colleagues who deal with
this pathology from a clinical, histological and genetic point of view, and I
want to devote myself to what competes for me: nutrition.
For those who like me have been involved in nutrition for so
many years, there is no doubt about the correlation between intestinal inflammatory
bowel disease and histamine, where eating disorders of this latter always have
a "trigger" effect on triggering intestinal symptoms and maintaining
them over time; For this reason, beyond medical and behavioral therapies, a
proper dietary approach based on histamine-free protocols always produces very
positive effects.
On the counter of the defendants there are always the same
foods: seasoned cheese, mushrooms, chocolate, strawberries and alcohol, and
among them in the first instance wine.
Wine is rightly eliminated in these diets as it is
recognized as the major source of exogenous histamine and its absence always
produces a rapid improvement in symptoms.
The problem for a dietician is always to find a proper
balance between the patient's therapeutic needs and demands, who are less and
less willing to give up their habits and why not even to the pleasures of the
table.
For some years, I have successfully experimented with the
use of low-histamine products, which allows me to use moderate, but constant,
wine.
On the market for a long time there are wines where
histamine is eliminated by chemical processes but, alas, the quality is heavily
penalized.
The situation has radically changed with the introduction of
Veglio Michelino & Figlio wines certified LOW HISTAMINES (Research carried
out by international consulent and wine expert Sebastiano Ramello), where the
product is chemically treated and results in a histamine regime of 0.3-0.4 mg per liter versus 10 - 12 mg-liter of the
average of the same wine, all obtained with absolutely natural processes.
Therefore, thanks to these LOW HISTAMINES certified
products, I can say that I have reintroduced to a large proportion of patients
with intestinal inflammatory diseases, a quantity of organoleptically excellent
wine, about one glass a day without having observed a recrudescence of the
typical symptoms of syndrome, thus increasing overall compliance with the
dietary protocol to which patients are subjected.
(Wine certified Low Histamines)
Therefore, i can say that given the studies and tests carried out, Low Histamines certified wines have no contraindications except those of any other wines in the same quality, as the may reduce the problems of people suffering from histamines food intolerance.
(Sebastiano Ramello the person who started the search for food intolerance linked to wine and the brand Low Histamines)
IN TALIANO:
IN TALIANO:
Uno dei problemi nello stabilire la correlazione tra
istaminosi e colite è definire, come punto di partenza , se la prima è causa o
quantomeno concausa della seconda o sia vero il contrario.
Ad oggi non credo nessuno possa dare una risposta certa,
però abbiamo un dato istologico di base dal quale sviluppare il nostro
ragionamento: in entrabi i casi abbiamo una danno alle cellule epiteliali della
mucosa, questo poi nelle IBD (Chron e
RCUE ) risulta ancora più evidente.
In particolare risulta uno stato infiammatorio legato alla
risposta immumitaria cellulomediata.
Sappiamo che l’istamina è il mediatore chimico di questo
alterato stato di risposta immunitaria ed allora il dubbio risulta essere
quello dal quale siamo partiti : l’istamina è causa o conseguenza delle
malattie infiammatorie intestinali?
Preferisco lasciare la risposta ai colleghi, che si occupano
di questa patologia dal punto di vista clinico, istologico e genetico e mi
voglio dedicare a quello che mi compete : la nutrizione.
Per chi come me si occupa di nutrizione da tanti anni
risulta indubbia la correlazione tra malattia infiammatoria intestinale ed
istamina, dove eccessi alimentari di quest’ultima, hanno sempre un effetto
“trigger” sullo scatenarsi della sintomatologia intestinale e sul mantenimento
degli stessi nel tempo; per questo motivo al di là delle terapie mediche e
comportamentali, un approccio dietologico corretto basato su protocolli con
alimenti privi di istamina produce sempre effetti assai positivi.
Sul banco degli imputati ci sono sempre gli stessi alimenti
: formaggi stagionati, funghi, cioccolato, fragole ed ,alcolici e tra questi in
prima istanza il vino.
Il vino viene, giustamente, eliminato in queste diete in
quanto riconosciuto come la maggiore fonte di istamina esogena e la sua assenza
produce sempre un rapido miglioramento dei sintomi.
Il problema per un dietologo è sempre quello di trovare un
corretto equilibrio tra necessità terapeutiche e richieste del paziente, che
sempre meno è disposto a rinunciare alle sue abitudini e perché no anche ai
piaceri della tavola.
Da alcuni anni ho sperimentato, con successo, l’utilizzo di
prodotti a basso contenuto di istamina, grazie ai quali posso consentire ai mei
pazienti un utilizzo moderato, ma costante di vino.
In commercio da parecchio tempo sono presenti vini dove l’istamina,
viene eliminata con procedimenti chimici, ma ahimè la qualità ne risulta
pesantemente penalizzata.
La situazione è radicalmente mutata, con l’introduzione dei
vini dell’azienda Veglio Michelino e Figli certificati Low Histamines (Ricerca
portata avanti dal consulente internazionale e esperto di vini Sebastiano
Ramello), dove il prodotto è trattato non chimicamente e risulta con un regime
di istamina di 0,3-0,4 mg litro contro i 10- 12 mg-litro della media di pari
vitini, il tutto ottenuto con procedimenti assolutamente naturali.
Dunque, grazie a questi prodotti certificati Low Histamines,
posso affermare di aver reintrodotto in una quota consistente di pazienti
affetti da malattie infiammatorie intestinali, una quantità di vino,
organoletticamente eccellente, di circa
un bicchiere al giorno senza aver osservato una recrudescenza dei sintomi
tipici della sindrome, aumentando così la compliance generale al protocollo
dietologico al quali i pazienti sono sottoposti.
Pertanto, posso affermare che dati gli studi e i test effettuati, con l'uso dei vini garantiti Low Histamines non si riscontrano controindicazioni se non quelle di qualsiasi altro vino, ma a parità di consumo contribuiscono nel diminuire i problemi di quelle persone che soffrono di istaminosi, intolleranza alimentare alle istamine
Documentation issued by Dott. Eugenio Franzero on 03-10-2017
Documentazione rilasciata dal Dott. Eugenio Franzero in data 03-10-2017
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